martedì 4 dicembre 2007

Intervista a Fabio, genio della geometria (dicembre 2007)

Intervista a Fabio, genio della geometria (dicembre 2007)

Fabio V. è un ragazzo di 30 anni, laureatosi 5 anni fa in Chimica Industriale.
· Alle elementari non aveva la materia “geometria”, in quanto frequentava una scuola privata dove i fondamenti di geometria erano inseriti nel programma di matematica
· Essendo molto bravo in matematica ed avendo un ottimo rapporto con la prof ha sin da subito seguito con interesse anche questa parte
· Alle medie ha cambiato professoressa, una persona estremamente severa che però aveva una simpatia nei suoi confronti
· Aveva un approccio piuttosto teorico all’insegnamento, ma a lui andava bene così
· Solo una volta si ricorda aver provato un esperimento pratico, dove andava disegnata una figura geometrica complessa e poi ritagliata. Essendo negato nel disegno aveva fatto il lavoro peggiore della classe
· In particolare ha trovato interessante lo studio del triangolo rettangolo (Pitagora-Euclide), uno degli argomenti che in assoluto ha trovato più interessanti nell’arco del suo percorso scolastico
· Si ricorda che spesso a casa si esercitava inventandosi misure dei cateti e delle ipotenuse e cercando nuove leggi a proposito del triangolo rettangolo
· Al liceo il programma di geometria era ridotto ai primi due anni con lo studio della trigonometria
· Per quanto la trigonometria fosse senz’altro utile si ricorda che l’ultimo anno le due ore settimanali di geometria erano per lui le più pesanti in assoluto
· In ogni caso ha sempre svolto regolarmente i compiti in maniera assolutamente autonoma
· A differenza di matematica, dove si sentiva a proprio agio e dove era cosciente di essere uno dei più bravi della classe, in geometria non s’è mai sentito particolarmente “sicuro”, specialmente al liceo
· Forse a metterlo a disagio era il fatto che alla base della geometria ci sono inevitabilmente delle figure, ed a causa della sua totale negazione per il disegno tutto ciò che era figura e non semplice scrittura lo intimoriva
· Crede che la geometria sia importante per capire altre cose del mondo, ma solo a livelli elevati. Ad esempio molti teoremi di fisica sono spiegati a partire da concetti geometrici
· Attualmente ricorda solo il teorema di Pitagora e tutte le formule ad esso collegate
· Prova comunque un certo rispetto per coloro che riescono particolarmente bene in geometria, perché senz’altro non è una materia semplice
· Sarebbe contento se suo figlio si appassionasse alla geometria
· Forse i bambini hanno un inconscio geometrico nel senso che nel mondo si trovano spesso le figure elementari (quadrato, triangolo, cerchio) ma non lo ritiene particolarmente importante

Il suo rapporto con la geometria è stato tutto sommato positivo, anche se non ha raggiunto la stessa confidenza con la materia che aveva in matematica.

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