martedì 4 dicembre 2007

Io e la geometria

Io e la geometria (dicembre 2007)

Irene S.Irene S. è una ragazza di 26 anni, attualmente studente del terzo anno di Scienza della Formazione Primaria dopo aver conseguito nel 2005 la laurea di primo livello in Scienze dell’Educazione.
· Alle elementari avevo la stessa maestra di matematica, di nome Irene, che era di gran lunga la mia preferita.
· La maestra aveva un approccio molto pratico all’insegnamento
· Una volta ci ha fatto disegnare due triangoli identici tra loro, per poi farcene ritagliare uno. Per dimostrare che la somma degli angoli di un triangolo è sempre uguale a 180° ce li ha fatti evidenziare per poi ritagliarli e posizionarli uno di fianco all’altro.
· Da bambina amavo creare delle piantine geometriche delle case viste dall’alto
· Alle medie l’insegnante era Suor Carla, e come successo con la matematica neppure in geometria sono mai entrata in sintonia con lei e con i suoi metodi di insegnamento
· Mancava completamente l’approccio pratico allo studio, si trattava di pura nozionistica
· Nonostante questo non ho mai incontrato problemi e svolgevo i compiti in maniera regolare ed autonoma
· Geometria mi piaceva più di matematica, l’ho sempre trovata più concreta e con un collegamento più diretto alla realtà. Tutto il mondo ed i suoi oggetti sono riconducibili a forme geometriche ben definite
· La scelta del liceo classico ha notevolmente ridotto lo spazio per le materie scientifiche nella mia vita, e la geometria non ha fatto eccezione
· Il Prof Visconti ci insegnava anche geometria, e nonostante il tempo estremamente ridotto ha portato avanti un programma interessante, compresa la trigonometria che è la parte di geometria che forse mi ha affascinato di più
· Ho sempre eseguito i compiti con costanza
· Spesso passavo i compiti anche ai compagni di classe, che non erano particolarmente ferrati in geometria e che non erano interessati alla materia
· Attualmente ho dimenticato gran parte delle nozioni apprese, anche quelle più elementari, più che altro per mancanza di allenamento
· Il mondo della geometria lo collego di più al mondo del disegno, e mi lascia più a mio agio rispetto alla matematica
· Sarei contenta se mio figlio si appassionasse alla geometria
· credo che ogni bambino abbia un inconscio “geometrico”, nel senso che alcune figure ricorrono molto spesso nella quotidianità ed un bambino se ne accorge

Il mio rapporto con la geometria è stato tutto sommato sempre positivo, anche se come per la matematica non ho avuto modo di approfondire la materia.

Intervista a Fabio, genio della geometria (dicembre 2007)

Intervista a Fabio, genio della geometria (dicembre 2007)

Fabio V. è un ragazzo di 30 anni, laureatosi 5 anni fa in Chimica Industriale.
· Alle elementari non aveva la materia “geometria”, in quanto frequentava una scuola privata dove i fondamenti di geometria erano inseriti nel programma di matematica
· Essendo molto bravo in matematica ed avendo un ottimo rapporto con la prof ha sin da subito seguito con interesse anche questa parte
· Alle medie ha cambiato professoressa, una persona estremamente severa che però aveva una simpatia nei suoi confronti
· Aveva un approccio piuttosto teorico all’insegnamento, ma a lui andava bene così
· Solo una volta si ricorda aver provato un esperimento pratico, dove andava disegnata una figura geometrica complessa e poi ritagliata. Essendo negato nel disegno aveva fatto il lavoro peggiore della classe
· In particolare ha trovato interessante lo studio del triangolo rettangolo (Pitagora-Euclide), uno degli argomenti che in assoluto ha trovato più interessanti nell’arco del suo percorso scolastico
· Si ricorda che spesso a casa si esercitava inventandosi misure dei cateti e delle ipotenuse e cercando nuove leggi a proposito del triangolo rettangolo
· Al liceo il programma di geometria era ridotto ai primi due anni con lo studio della trigonometria
· Per quanto la trigonometria fosse senz’altro utile si ricorda che l’ultimo anno le due ore settimanali di geometria erano per lui le più pesanti in assoluto
· In ogni caso ha sempre svolto regolarmente i compiti in maniera assolutamente autonoma
· A differenza di matematica, dove si sentiva a proprio agio e dove era cosciente di essere uno dei più bravi della classe, in geometria non s’è mai sentito particolarmente “sicuro”, specialmente al liceo
· Forse a metterlo a disagio era il fatto che alla base della geometria ci sono inevitabilmente delle figure, ed a causa della sua totale negazione per il disegno tutto ciò che era figura e non semplice scrittura lo intimoriva
· Crede che la geometria sia importante per capire altre cose del mondo, ma solo a livelli elevati. Ad esempio molti teoremi di fisica sono spiegati a partire da concetti geometrici
· Attualmente ricorda solo il teorema di Pitagora e tutte le formule ad esso collegate
· Prova comunque un certo rispetto per coloro che riescono particolarmente bene in geometria, perché senz’altro non è una materia semplice
· Sarebbe contento se suo figlio si appassionasse alla geometria
· Forse i bambini hanno un inconscio geometrico nel senso che nel mondo si trovano spesso le figure elementari (quadrato, triangolo, cerchio) ma non lo ritiene particolarmente importante

Il suo rapporto con la geometria è stato tutto sommato positivo, anche se non ha raggiunto la stessa confidenza con la materia che aveva in matematica.

lunedì 3 dicembre 2007

Tratto da: “GRAZIA, Mondadori settimanale n. 51 del 26/12/2007 pag. 140”


I numeri sono parte integrante dell’ambiente che ci circonda. Se essi non sono esplicati in cifra – pensiamo ad esempio ai tanti cartellini di un supermercato-, ci sono comunque indispensabili per quantificare qualsiasi cosa di cui abbiamo necessità.

In una pagina di settimanale è infatti facile trovare molteplici richiami ai numeri, come dimostra la breve analisi che segue.

28,4 x 22,4 le dimensioni in centimetri della pagina

22- 23- 24- 25- 26- 27- 28- 29 i numeri che si notano subito in questa pagina di giornale

21- 64- 75- 32- 16,08- 16,08- 19,90- 16,08- 25- 75- 27 i prezzi espressi in cifre all’interno di questa pagina di giornale

140 numero della pagina del giornale

18 numero degli oggetti fotografati in questa pagina di giornale

40 misura espressa in cm

5 numero dei trattamenti venduti nella medesima confezione del prodotto

4 numero degli step per avere unghie perfette

8 numero dei pezzi venduti nella medesima pagina

8 numero degli articoletti scritti in questa pagina di giornale

8 numero dei titoletti in questa pagina

22 numero identificativo dell’articoletto con 11 righe

23 numero identificativo dell’articoletto con 10 righe

24 numero identificativo dell’articoletto con 8 righe

25 numero identificativo dell’articoletto con 9 righe

26 numero identificativo dell’articoletto con 10 righe

27 numero identificativo dell’articoletto con 10 righe

28 numero identificativo dell’articoletto con 10 righe

29 numero identificativo dell’articoletto con 9 righe

48 numero delle lettera maiuscole scritte negli articoletti in questa pagina

11 numero delle coppie di parentesi tonde presenti negli articoletti di questa pagina

3 numero degli articoletti scritti a sinistra della pagina

2 numero degli articoletti scritti al centro della pagina

3 numero degli articoletti scritti a destra della pagina

3 numero delle macrocolonne in questa pagina

3 numero delle macrorighe in questa pagina

4 gli angoli retti presenti in questa pagina

2 numero dei lati lunghi in questa pagina a destra e a sinistra

2 numero dei lati corti in questa pagina in alto e in basso

POCHE le parole scritte corsivo

MOLTE le parole scritte in stampatello

POCHE le parole scritte in grassetto

sabato 1 dicembre 2007

Io e la Matematica

Io e la matematica

Intervista a Irene S. (dicembre 2007)

Irene S. è una ragazza di 26 anni, attualmente studente del terzo anno di Scienza della Formazione Primaria dopo aver conseguito nel 2005 la laurea di primo livello in Scienze dell’Educazione.
· Alle elementari avevo una maestra di nome Irene che adoravo e che sapeva far amare la propria materia.
· Ho imparato le tabelline in fretta ed ero comunque piuttosto rapida nei calcoli a mente
· La maestra aveva un approccio molto pratico all’insegnamento
· Una volta ha fatto portare a tutti gli alunni alcuni bottoni di colore e foggia diversi, per poi farli dividere in gruppi e contarli. S’è trattato del primo approccio all’insiemistica che ho avuto
· Alle medie l’insegnante era Suor Carla, e con lei purtroppo non sono mai entrata in sintonia
· Non ero più così brillante in matematica, mi mancava molto la maestra delle elementari
· Nonostante questo non ho mai incontrato particolari problemi e svolgevo i compiti in maniera regolare ed autonoma
· Matematica non era più una delle mie materia preferite, e questo ha sicuramente influito nella scelta del liceo classico
· Al classico lo spazio concesso alla matematica è minimo, tuttavia avevo un buon rapporto col Prof e mi sono ripresa parecchio rispetto alle medie
· Ritengo il Prof Visconti una persona molto capace, che con tempi e mezzi limitati è comunque riuscito a portare avanti un programma impegnativo
· Ho sempre eseguito i compiti con costanza, e non mi ricordo di periodi in cui la matematica mi sia pesata particolarmente
· Anzi ricordo che spesso passavo i compiti anche ai compagni di classe, che invece odiavano la matematica più di ogni altra materia
· Attualmente utilizzo la calcolatrice per eseguire qualsiasi operazione, anche quelle che probabilmente riuscirei a fare a mente senza alcun problema
· Credo si tratti principalmente di pigrizia, in ogni caso la mancanza d’allenamento mi ha forse fatto perdere la brillantezza che avevo da piccola nei calcoli a mente
· Sicuramente la matematica è importante nella vita perché in fondo il mondo si basa sui numeri
· Il mondo dei numeri però non lo vedo più come “mio” e mi mette spesso a disagio
· Credo di essere una persona sufficientemente razionale, pur non avendo mai approfondito gli studi scientifici
· Mi piacerebbe se mio figlio fosse molto bravo in matematica, in generale sono attratta dalle persone che hanno una grande dimestichezza coi numeri
· credo che ogni bambino abbia un inconscio matematico, è compito soprattutto dell’insegnante sviluppare questo inconscio di ogni bambino ed organizzarlo nelle regole matematiche


Il mio rapporto con la matematica è stato decisamente altalenante, anche a causa del rapporto non sempre semplice coi vari insegnanti. Se avessi avuto una maestra come quella delle elementari avrei forse compiuto scelte diverse più avanti. Di sicuro è una materia per la quale non mi sento “negata”, anche se non l’ho mai approfondita.

giovedì 8 novembre 2007

Il genio della porta accanto

Il genio della porta accanto

Intervista a Fabio V. ( novembre 2007)

Fabio V. è un ragazzo di 30 anni, laureatosi qualche anno fa in Chimica Industriale presso l’Università di Milano.
Fabio ha tenuto a premettere che secondo lui questa ntervista andrebbe divisa in due fasi distinte, una riguardante l’aritmetica e l’altra la matematica.
· fin da piccolo amava l’aritmetica dimostrando una certa predisposizione per i numeri ed acquisendo una notevole dimestichezza con addizioni e sottrazioni ancora prima di entrare in prima elementare.
· Ha imparato in fretta le tabelline, dominando un gioco in classe consistente nello sfidare i compagni proprio sulle tabelline. Dopo aver ripetutamente sconfitto tutti i compagni è stato il prof ad escluderlo dall’attività per renderla più avvincente
· Non si ricorda di aver mai riflettuto sul ruolo della matematica al di fuori della scuola

· ottimo rapporto anche alle medie
· eseguiva sempre i compiti con rapidità ed autonomia
· sia alle elementari che alle medie le verifiche andavano molto bene discostandosi raramente dal massimo dei voti
· preso in giro alle elementari e medie perché era troppo bravo, anche se non particolarmente per l’aritmetica
· quindi rapporto estremamente positivo con l’aritmetica
· idee estremamente chiare sulla scelta del liceo, mai messo in dubbio la scelta dello scientifico
· ha un pessimo ricordo del Prof al liceo perché uomo troppo buono, incapace di farsi valere e di “incutere timore” negli studenti. Ciò lo ha portato ad essere sempre più lascivo nell’esecuzione dei compiti, non avendo nessun timore di incappare nelle sue ire
· continuava ad apprezzare la materia, pur non facendo i compiti e non studiandola più a dovere
· avrebbe preferito di gran lunga avere un prof severo, simile a quello di elementari e medie. Forse avrebbe avuto risultati molto migliori anche alle superiori
· apprezzava la razionalità e la logica alla base della matematica, sentendosi particolarmente dotato in questo senso
· per questa ragione ha sempre amato i giochi di intelligenza su base logico-matematica
· non ha mai odiato la matematica sino a fine liceo
· dopo il liceo ha optato per una facoltà scientifica, comprendente tre esami di matematica
· analisi 1 è diventato uno degli esami che maggiormente l’hanno messo in difficoltà, insinuando in lui il dubbio che la strada scelta fosse davvero la più giusta. Superato quell’esame ha passato al primo tentativo sia analisi 2 che calcolo numerico
· ha una visione spiccatamente razionale della realtà
· non usa la matematica nel suo lavoro, ma l’aritmetica sì. Sostiene che chiunque debba per forza avere qualcosa a che fare con l’aritmetica nella vita e che sia impossibile vivere senza i numeri
· sarebbe ben felice di iniziare suo figlio al fascino dei numeri in età prescolare. Non sarebbe in grado di spiegare qualcosa di matematica a suo figlio, ma sarebbe felice se lui si appassionasse a tale materia
· è convinto che un bambino abbia fin da piccolissimo una matematica interna, in quanto il mondo stesso si basa sui numeri
· è una persona piuttosto rigida e poco flessibile
· non si sente bravo in matematica ed è convinto di non sottostimarsi. D’altronde sostiene che la percentuale di persone davvero brave in matematica (e non aritmetica) sia risibile

Fabio si sente tuttora molto affascinato dal mondo dei numeri, mondo che sente intimamente suo. Non riesce a immaginarsi un mondo in cui i numeri siano superflui, nessuno –volente o nolente- può rifiutarsi di avere qualcosa a che fare con l’aritmetica.